Pietracamela
Sito Istituzionale

Incerte sono l'epoca della sua prima fondazione e le origini del suo nome, che appare in forme molto diverse nei documenti conosciuti ma che forse si riferisce semplicemente alla roccia a forma di gobba di cammello che si scorge dal paese. A partire dal medioevo, comunque, Pietracamela seguì nella sua storia le vicende della Valle Siciliana, passando dal dominio degli Orsini (1454) a quello degli Alarçon y Mendoza che ne detennero la proprietà fino all'arrivo dei francesi. Nel corso della lotta che seguì, il 15 febbraio del 1799 Pietracamela, rifugio delle bande dei "briganti" legittimisti, fu assediata e posta a sacco dai francesi che, secondo una cronaca del tempo, depredarono le chiese spogliandole delle suppellettili più preziose.

Il centro conserva oggi inalterati i suoi originali caratteri architettonici, con gli edifici in pietra dei secoli XV e XVI, bifore, balconcini di gusto gotico o rinascimentale, portali e stemmi gentilizi, due lapidi cinquecentesche che ricordano i nomi di altrettanti governatori.

Interessante la Chiesa di San Giovanni (1432) con bel portale in pietra, campanile settecentesco e antica meridiana. Sulla facciata una lapide, in caratteri gotici, ricorda l'opera del maestro Marco de Tringiano.

Notevoli anche la Chiesa di San Donato (1530), con portale in pietra, la Chiesa di San Rocco, con interessante portale del 1530, e la Chiesa parrocchiale di San Leucio (1324) interessata da un recente restauro. All'interno di quest'ultima c'è un'acquasantiera cinquecentesca a catino, con belle sculture in rilievo raffiguranti animali acquatici, e alcune tele seicentesche.

Addossata alla chiesa si conserva una torre (1550), appartenente alla antica fortificazione, oggi ristrutturata e trasformata in abitazione. Pochi i resti delle mura fortificate del sec. XVI.
Caratteristiche le passeggiate alle sorgenti di Rio Arno, alla Madonnina del Gran Sasso, al rifugio Franchetti e le ascensioni al Corno Grande e al Corno Piccolo del Gran Sasso d'Italia. Da Pietracamela, poi, si raggiunge facilmente la vicina località sciistica di Prati di Tivo.
Frazione di Pietracamela è Intermesoli, centro noto dall'epoca medioevale, con le Chiese di San Lorenzo, San Rocco e Santa Maria Assunta (sec. XIV) con il portale in pietra e lunetta dipinta e, all'interno, altari lignei di epoca barocca e croci professionali opera di Nicola da Guardiagrele.
Personaggi
Fra i personaggi più noti di Pietracamela vanno ricordati: Matteo Manodoro che, alla fine del settecento, a capo di una banda di armati, fedeli alla dinastia borbonica, ingaggiò una violenta e sanguinosa lotta contro l'esercito francese; il patriota Bernardo De Michelis, che partecipò ai moti carbonari; Antonio Dionisi (1866-1931), medico, professore universitario e Accademico d'Italia; Guido Montauti (1918-1979), pittore, vissuto a lungo a Parigi. Fondatore della corrente artistica della "del pastore Bianco". Fu autore, tra l'altro, di interessanti pitture rupestri, ubicate nella zona circostante il centro abitato.
Curiose leggende collegano a Pietracamela la nascita di alcuni personaggi come Longino, il soldato che nel racconto evangelico colpisce con una lancia Gesù crocifisso, o come il tribuno Cola di Rienzo, al quale è dedicata una piazza.
Artigianato Artistico
Tradizionale attività artigianale è la produzione di sedie impagliate e panche in legno di faggio. L'arte del legno lavorato e intagliato sopravvive ancora oggi, con la produzione di oggettistica varia, bastoni lavorati, piccozze da montagna.
Altro antico mestiere di Pietracamela è quello di cardatore della lana, nome derivante dal cardo, strumento usato per la lavorazione della lana. I cardatori di Pietracamela erano molto noti e richiesti anche fuori d'Abruzzo. Oggi, con l'aiuto degli antichi telai si riscoprono le antiche tecniche di tessitura con la produzione di coperte.
Manifestazioni e Folklore
Nei tempi passati fiorirono numerose leggende circa la presenza di tesori nascosti nelle grotte così frequenti intorno a Pietracamela: ancor oggi sopravvive il mito nella toponomastica con la presenza di una "Grotta dell'oro". Particolare è l'originalissimo dialetto del luogo e i canti popolari sacri, dall'incerta origine, giunti fino ad oggi per trasmissione orale. Molto note le stampe ottocentesche nella quali si trovano raffigurati i bellissimi costumi tradizionali di Pietracamela e Intermesoli. Il primo di luglio si celebra la Festa di San Leucio, Santo patrone di Pietracamela. La prima domenica di agosto si celebra la Festa della Madonnina e a Ferragosto, a Intermesoli, la Festa di Santa Maria e San Rocco. C'è, poi, la Dimav Italia, una scuola-natura per il turismo ambientale, e la società Pianeta Montagna, specializzata in visite guidate di alta e media montagna.
Economia
Gli impianti sciistici, gli alberghi e i ritrovi di Prati di Tivo e lo splendido scenario montano che racchiude Pietracamela, ne fanno una meta godibile sia nel periodo invernale, quando è possibile praticare ogni genere di sport sulla neve, che nel periodo estivo, grazie al clima e alla possibilità di avventurarsi in sentieri naturalistici senza pari.
E' sviluppata anche la coltivazione di legumi e patate, la pastorizia e la silvicoltura.
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