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Ufficio Stampa - 05/05/2015
Aspettando la Mille Miglia: la mitica carovana arriverà a Teramo il 15 maggio. Il percorso dettagliato e tutti gli eventi in programma

TERAMO - La carovana delle "vecchie signore" arriva a Teramo alle 16.30; l'ultima auto verso Montorio è prevista per le 20.30. Dalla statale 81 entrerà a Teramo passando per il Piano della Lente, Viale Bovio, Corso San Giorgio e sosta per il controllo a punti a Piazza Martiri dovevi saranno tribune e aree per giornalisti e fotografi. Da Piazza Martiri si imbocca Corso Cerulli, davanti all'Automobile Club d Teramo si gira verso Porta Melatina. Dalla Porta la Mille Miglia imbocca Ponte San Francesco, gira a destra verso Via Po e scende in via Giacinto Pannella per arrivare davanti alla stazione Ferroviaria. Da qui svolta verso Ponte San Ferdinando. Piccola sosta nel piazzale della chiesa di Madonna delle Grazie dove, grazie all'Istituto Alberghiero "Di Poppa" di Teramo, gli equipaggi vengono riforniti di un cestino con prodotti locali. A quel punto le auto risaliranno per Porta Madonna, Corso De Michetti di nuovo Piazza Martiri. Da qui la carovana imbocca Via Veneto e Corso Porta Romana direzione Lotto Zero verso Montorio.


I Comuni attraversati dalle Mille Miglia

Civitella del Tronto
La Fortezza borbonica, la più grande d'Europa, perfettamente conservata. Una cittadella fortificata simbolo di resistenza, ultimo baluardo contro l'Unità d'Italia, uno spettacolo mozzafiato che domina le valli fra l'Abruzzo e le Marche, con un affaccio sul mare. Vale più di una sosta per una visita alla Fortezza e al Museo e anche per assaggiare la "cucina borbonica": fusion fra Italia centrale, Spagna e Francia.
Campli
Scala Santa. Qui, dietro una piazza medioevale che ci porta indietro nei secoli, si perdonano i peccati con l'indulgenza plenaria. Fu Papa Clemente XIV che attribuì il privilegio alla città della famiglia dei Farnesi nel lontano 21 gennaio 1772. Campli è ricca di architetture immortali: la cattedrale di Santa Maria in Platea, la Porta Angioina, San Paolo, il Convento francescano di San Bernardino, il Palazzo Farnese del ‘500, il convento di Sant’Onofrio, le medioevali case del farmacista e del dottore con le antiche corti, il Museo archeologico.
Teramo
Il capoluogo teramano, fra due fiumi, l'antica Interamnia accoglierà le Mille Miglia con un percorso che attraversa il centro storico, si snoda fuori le mura, lambisce la vecchia stazione ferroviaria e termina a Porta Romana. Si vedranno i principali monumenti: il Duomo stile romanico con caratteri gotici; il Palazzo Vescovile con la loggia; il Teatro Romano e l'Anfiteatro; il Convento di San Giovanni con il chiostro restaurato e la Chiesa della Madonna delle Grazie. Con i suoi Musei Civici e l'Arca - spazio espositivo dedicato all'arte contemporanea - garantisce percorsi culturali e artistici mai scontati. Anche la sua cultura gastronomica è considerata da molti un'arte: si distingue per piatti originali come le Virtù, le scrippelle m'busse e la chitarra con pallottine. La notte è giovane potrete provarli tutti.
Montorio al Vomano
Alle porte del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, il borgo di Montorio può esser considerato una vera e propria “vetrina” sulle meravigliose ricchezze paesaggistiche dell’entroterra teramano. Con un percorso che inizia dall’antica piazza del mercato, piazza Orsini, su cui si affaccia la cinquentesca Collegiata di San Rocco può proseguire per Palazzo marchesale Camponeschi-Carafa con portale e tracce di affreschi che risalgono al 1500 e arrivare, sulla sommità del Colle, ai ruderi del Forte San Carlo, baluardo eretto nel 1686. Da vedere anche la Chiesa di Sant’Antonio (XV secolo), la Chiesa degli Zoccolanti (1755), il convento cinquentesco dei Cappuccini con il chiostro. Dolci - bocconotti e pizza dogge, torta nuziale - e una grande tradizione di macellazione delle carni che Montorio esportava nella Capitale, caratterizzano la sua cucina.
Pietracamela
E' l'unico comune della provincia ad esser interamente compreso nell'area del Parco del Gran Sasso e Monti della Laga. Di origini antichissime, seppur incerte, Pietracamela ha un bellissimo centro storico, reso unico dalle caratteristiche abitazioni in pietra, dalle piccole “viuzze” che percorrono il paese e dalle deliziose chiesette in stile romanico, ricche di tesori artistico-religiosi. A circa tre chilometri di distanza da Pietracamela, tra i boschi di faggio dell'Aschiero e delle Mandorle, si trova Prati di Tivo, famosa stazione invernale del Gran Sasso d'Italia. Posto a 1450 metri d'altitudine, Prati di Tivo è una delle mete preferite da turisti e sciatori del centro Italia.

Fano Adriano
D'impianto medievale, il borgo montano sorge accanto ad un antico insediamento romano. Per la sua invidiabile posizione immersa tra il verde e le rocce della montagna, Fano Adriano è una meta ideale per gli amanti della natura, ai quali offre un’ampia varietà di percorsi escursionistici assieme ad una vasta gamma di itinerari a breve e medio corso, dalla “Selva” e i “Merletti”, veri e propri ricami di roccia, sino alla “Grotta delle Fate”, misteriosi pigiatoi preistorici. A Prato Selva, dotato di ampie e lunghe piste, tre sciovie ed una seggiovia biposto che portano al Colle dell’Abetone (1800 metri) alla cui sommità sorge la Chiesetta dell’Alpino

Crognaleto
Si trova immerso fra boschi rigogliosi, corsi d’acqua cristallina, e splendidi sentieri. La sua storia è ricca di fascino e suggestioni. Già insediamento delle antiche popolazioni italiche – come testimoniano le “mura megalitiche” risalente al III secolo a. C. – durante il Medioevo l’intero territorio fu assoggettato al dominio della vicina Amatrice. Tra i tanti luoghi da ammirare, spicca la piccola chiesetta della Madonna della Tibia (XVII sec.), arroccata su uno sperone di roccia. Narra la leggenda che a San Giorgio, nell’"area delle schiazze", di notte danzassero le fate, mentre a Rocca Roseto c’è un antichissimo fortilizio-osservatorio militare a cui sono legate numerose storie di briganti, tesori, passaggi segreti.


A Teramo “Le Mille Miglia e una notte”


ORE 21,15 Centro storico

Sfilata di Spider d'Epoca con le partecipanti al concorso di bellezza Miss Gran Prix

ORE 21.30 Piazza Martiri della Libertà

Coro degli Alpini di Vallecamonica

ORE 21,45
Concorso di Bellezza con l'elezione di Miss Gran Prix e Miss Eleganza. Esibizione della cantante Magda White

ore 23.00
Filippo Porrini Dj & Performance Artefatti Stilts

Le iniziative a cura dell’Università di Teramo
L’Università degli Studi di Teramo partecipa organizzando una serie di eventi culturali che precede e accompagna il passaggio delle auto: l’obiettivo è quello di fornire spunti di conoscenza e riflessione sul rapporto fra società abruzzese e motori negli anni della competizione storica, tra il 1927 e il 1957, trasformando un evento spettacolare in un’occasione di approfondimento.

Mostre – inaugurazione 12 maggio

L’Arca – laboratorio di arte contemporanea. Largo San Matteo.
Riallestimento della mostra storico-documentaria: “La coppa Acerbo. Motori, consenso e modernità”, realizzata nel 2008 dalla Soprintendenza Archivistica per l'Abruzzo e dal Dipartimento di Storia e Critica della Politica della Facoltà di Scienze Politiche dell'Università di Teramo.
La mostra ricostruisce le vicende della "Coppa Acerbo", unica gara di Formula 1 ad essere disputata su un circuito urbano dal 1924 al 1939, e poi ripresa nel dopoguerra con il nome di "Circuito di Pescara". La mostra non si limita a ricostruire le vicende sportive ma le intreccia con un più ampio profilo dedicato alla vita sociale: la corsa era infatti anche un'occasione mondana che attivava un circuito economico e aveva delle connotazioni politiche non secondarie.



Biblioteca Provinciale Delfico

Mostra fotografica “Lungo strade parallele. Automobili e società a Teramo dagli anni Venti agli anni Sessanta”. Nei primi sessanta anni del '900, a Teramo, il motorismo sportivo assume connotati eccezionalmente vivaci che si apre a scenari nazionali e internazionali: un fenomeno piuttosto insolito considerato il contesto economico e sociale essenzialmente agricolo e poco industrializzato. Facendo dialogare le immagini dell'Archivio Fotografico della Biblioteca Provinciale di Teramo, quelle del Fondo Nardini con quelle di archivi privati, in particolare l'Archivio Taraschi, si è cercato di raccontare una storia sociale dell'automobile per immagini che intesse un confronto a distanza con la mostra storico-documentaria La coppa Acerbo. Motori, consenso e modernità, in esposizione a L'Arca.


Giornata di studi – 13 maggio ore 10 – Sala delle Lauree di Scienze Politiche e Scienze della Comunicazione. Campus Universitario “Aurelio Saliceti” Coste Sant’Agostino

Velocità e bellezza negli anni delle Mille Miglia (1927-1957)
Introduce e modera prof. Luigi Mastrangelo

Giorgio Boatti, L’incontro tra gli italiani e l’automobile
Mario Savini, Velocità è bellezza: l’espressione artistica del movimento
Gabriele D’Autilia, La corsa immobile: fotografia e velocità


Adolfo Noto: Velocità, politica e cultura tra anni ’30 e ‘50
Enzo Altorio: Correre in provincia: i pionieri teramani
Francesco Santuccione e Paolo Smoglica, I circuiti automobilistici in Abruzzo
Antonio De Leonardis, Cosa resta di una passione: dalle vetturette alla formula 1


Mille Miglia edizione 2015
La mattina di venerdì 21 novembre, pochi minuti dopo l'apertura delle iscrizioni, sul sito www.1000miglia.it, i troppi accessi simultanei hanno mandato in tilt il server, costringendo i tecnici a potenziarlo per consentire ai tanti aspiranti iscritti di completare l'iscrizione o anche solo di informarsi sui termini e il programma. Il mito della Mille Miglia non viene scalfito dal tempo e la trentatreesima rievocazione, che nell'originale versione di velocità fu disputata dal 1927 al 1957, arriverà a Teramo il 15 maggio dopo essere partita da Brescia la sera prima. L’ omaggio all’Expo con le prove cronometrate all’Autodromo di Monza e un Trofeo dell’Automobile Club di Milano intitolato ad Alberto Ascari, sono le novità assolute della Mille Miglia 2015. La 33esima edizione rievocativa della Freccia Rossa, in calendario dal 14 al 17 maggio, parte giovedì 14 maggio da viale Venezia a Brescia per concludere la prima tappa a Rimini e proseguire il giorno successivo alla volta della capitale. Il programma di venerdì 15 maggio: dopo San Marino, i partecipanti proseguono verso Senigallia, raggiungono Pesaro e Ancona per poi dirigersi verso sud, sulla costiera, fino a Loreto, Recanati e Macerata e, di seguito, Ascoli e Teramo. Da qui la carovana svolta verso l’interno in direzione Rieti e raggiunge la Capitale, con l’arrivo a Castel Sant’Angelo anticipato rispetto agli scorsi anni alle 20,30. La terza tappa di sabato 16 maggio si conclude a Parma con il controllo finale davanti al Teatro Regio alle 21, mentre il percorso resta pressoché invariato da Roma fino alla Toscana con i passaggi a Ronciglione, Viterbo, Radicofani e Siena, e la sosta a Cascina; dopo Pisa e Lucca, le vetture in gara valicano il Passo dell’Abetone per ritrovare la pianura fino a Reggio Emilia. La quarta tappa di domenica 17 maggio, che parte dalla città ducale per fare ritorno a Brescia, propone le due assolute novità per il percorso della Freccia Rossa: i passaggi per Bergamo e la Franciacorta dopo il tributo a Expo Milano 2015 con il controllo a timbro alla Villa Reale di Monza e l’arrivo nell’ Autodromo di Monza. Al vincitore sarà assegnato il Trofeo dell’Automobile Club di Milano dedicato ad Alberto Ascari .
I numeri
Sale a 84 il numero delle prove che determinano la classifica, di cui 76 tradizionali e 8 di media. Restano invariati invece i coefficienti applicati alle vetture, senza però assegnare il bonus supplementare agli esemplari che hanno partecipato a un edizione tra il 1927 e il 1957. I numeri sono indicativi dell’apparato messo in moto dalla Mille Miglia, che quest’anno porterà in gara circa 450 auto, con circa 1.600 persone tra partecipanti e seguiti, coinvolgendo nell’organizzazione oltre 2.000 persone e accreditando altrettanti fra giornalisti e operatori dei media.
Le iscrizioni sottoposte al vaglio della commissione esaminatrice sono state 617, con l’Italia che continua a essere il Paese maggiormente rappresentato. Tra i Paesi con un numero di iscritti in doppia cifra ci sono Olanda e Belgio, rispettivamente con 42 e 40 concorrenti la Svizzera con 38, gli Stati Uniti con 36, l'Austria con 12 e il Giappone con 11.
Tra le vetture iscritte, la marche più rappresentata sono state Alfa Romeo e Jaguar con 58 automobili; di seguito ci sono Lancia con 43 e Fiat con 42 iscritte, così come 42 sono le Mercedes-Benz; seguono Porsche con 36 vetture, Aston Martin con 29, Bugatti con 22, Ferrari e Austin Healey con 21; l'elenco è completato da altri nomi per un totale record di 73 Case.

Quando l'Abruzzo "correva"
Una "scuola teramana" che ebbe un posto di primo piano nel panorama motoristico italiano fra gli anni '30 e quelli della rinascita, del boom economico, gli anni '60. Non c'erano strade, mancavano le grandi vie di collegamento, l'Abruzzo non si era ancora scrollata di dosso - e forse non lo ha fatto nemmeno oggi - l'immagine di terra di pastori e greggi, eppure fra Teramo e Pescara, personaggi come Berardo Taraschi e il "marchese volante" Diego De Sterlich Alipandri, riuscirono in un'impresa che da queste parti dell'Adriatico,sembrava una follia: lanciare l'automobilismo sportivo. La Coppa Acerbo, nata nel 1924 a Pescara, inizialmente, era stata ideata e pensata come un circuito fra Mosciano e Giulianova e i promotori, Giovanni Spinozzi, Domenico Ponno, Sabatino Sabatini, erano tutti teramani: poi prevalse l’influenza politica del pescarese Giacomo Acerbo. Ma l'Automobil Club D'Abruzzo, nato nel 1924 fra i primi d'Italia, aveva sede a Teramo ed ebbe un grande ruolo nell'accendere una passione che poi sarebbe diventata anche una scuola di tecnica e innovazione. Certo c'erano D'Annunzio e il futurismo, poi anche Corradino D'Ascanio con la sua Vespa, ancora oggi simbolo identitario dell'italica inventiva, ma Teramo ebbe il suo posto fra i grandi soprattutto grazie a Berardo Taraschi, il Lupo D'Abruzzo, che mentre conquistava targhe e trofei sui circuiti, lasciava un segno nell'industria italiana costruendo vetture da corsa. Urania, Giaur e Taraschi Junior sono le creature che contrassegnano le stagioni del costruttore teramano. I residuati bellici permisero a Berardo di costruire la prima vettura da corsa nel 1947, la chiamò Urania, pare su suggerimento di De Sterlich. Assemblò telaio e trasmissione di una Topolino, un motore BMW e carrozzeria a barchetta in alluminio. La storia dell’automobilismo italiano, grazie a Taraschi, è passata anche per Teramo che, per dirla con le parole di Marcello Sabbatini, «diventava ogni volta un po’ meno sconosciuta proprio grazie all’eco delle sue prodezze. La Meccanica Taraschi arrivò ad avere nel 1952 ben 27 operai. Di quel periodo restano i documenti che costituiscono la memoria di un’epoca e che oggi sono ancora conservati dall'associazione Urania, animata dal figlio Tazio: tantissime foto e molti progetti di Berardo. La fase più prestigiosa come costruttore si registra a partire dal '49, quando viene stretto un accordo con la famosa casa Giannini e nasce la Giaur (acronino di Giannini e Urania) che univa le doti del telaio della casa teramana a quelle motoristiche della casa romana. I modelli prodotti, la G1 con motore monoalbero e la G2 con motore bialbero (vengono realizzati una cinquantina di esemplari) conseguirono innumerevoli risultati (oltre 120 vittorie) e furono guidate dai migliori piloti degli anni cinquanta. . Le sue vetture furono esportate in Francia, in Inghilterra, negli Stati Uniti e in Giappone. Come pilota partecipò a innumerevoli gare e collezionò ben 48 primi posti.

L'Automobil club di Teramo
Il 15 maggio 1924, per la volontà di alcuni gentiluomini sportivi teramani, si costituiva, dopo gli A.C. di Milano, Roma e Torino, l’Automobile Club d’Abruzzo, con sede in Teramo. Esso comprendeva l’intera Regione abruzzese, cioè, oltre alla nostra Provincia, anche quelle de L’Aquila e di Chieti. Giovanni Spinozzi fu l’animatore di una impresa che oggi potrebbe apparire facile ma che, allora, tra i problemi della pace e della ripresa economica, si presentava piena di difficoltà e di diffidenza verso un mondo, quello automobilistico, ancora molto lontano dagli usi civili. Con Giovanni Spinozzi vanno ricordati il Marchese Diego de Sterlich, valoroso campione e vincitore di diverse corse in salita, Domenico Ponno, il Barone Casamarte, Sabatino Sabatini, la famiglia Cerulli con i suoi campioni automobilistici.Con la creazione dell’A.C. d’Abruzzo venne scelto anche il distintivo del Sodalizio: la montagna e la vela, ritratte entro la ruota dentata, sull’azzurro sfondo del mare e del cielo. Il logo, di raffinata bellezza e custodito nella Biblioteca Provinciale Delfico, fu ideato e disegnato dall’architetto Pio Ferretti, geniale restauratore del Duomo di Teramano.


La Coppa Acerbo
All’epoca, un politico di grande peso, Giacomo Acerbo, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, originario di Loreto Aprutino, con la collaborazione del valido ed intraprendente teramano Giovanni Spinozzi, pensò di realizzare una grande corsa automobilistica su strada e, dopo alcune soluzioni proposte, scelse l’anello di 25 Km. “Castellammare Adriatico-Spoltore-Cappelle-Montesilvano-Castellammare”. L’onorevole Giacomo Acerbo volle dotare la manifestazione di una prestigioso trofeo mettendo in palio una coppa a ricordo del fratello Tito, caduto in guerra. Da questo ebbe origine la denominazione di Coppa Acerbo, gara classificata “manifestazione sportiva internazionale di prima categoria” già nel regolamento approvato per la prima edizione, la quale ebbe luogo il 13 Luglio 1924 e che vide vincitore Enzo Ferrari sul Alfa Romeo.



Il Circuito del Castello
29 maggio 1949. Si correva il primo «Circuito del Castello», gara automobilistica di velocità ospitata su un circuito di 3.212 metri, da ripetere per 40 giri fino a totalizzare 128,480 km. Ai motori da corsa la città non era nuove per essere stata teatro, negli anni anteguerra, di uno «Scudo d'Abruzzo» motociclistico che, pure, aveva tenuto a battesimo Berardo Taraschi nella velocità. Documenti e foto di quegli anni difficili sono ospitati nella sede della Banca di Teramo, sala «Carino Gambacorta». Quelle foto consentono di rivisitare aspetti e scorci di vita cittadina ormai persi con il trascorrere degli anni. Così come i tabellini dei cronometristi federali illustrano ai tecnici le vicende sportive di cui il «Circuito del Castello» è stato testimone, altrettanto di grande interesse è un brogliaccio scritto a matita con il quale si invita Tazio Nuvolari, il «Nivola» della leggenda automobilistica, a presenziare a una delle prime edizioni. La corsa era aperta a vetture di Categoria Sport, Classe 750. Nella prima edizione partirono 12 macchine, se ne classificarono 4, i ritiri furono 8. Vinse il teramano Taraschi. Per l' edizione 1954, la sesta, il Circuito del Castello aprì alle monoposto. Poi, in seguito agli incidenti di Le Mans e della Mille Miglia, il Governo sospese ogni tipo di corsa, sia su strada che sui circuiti cittadini, per cui anche Teramo dovette soprassedere nell'organizzazione del suo Circuito del Castello.


http://www.provincia.teramo.it/millemiglia2015




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